Sterlina, andamento più debole del previsto

sterlina_13130705611Negli ultimi giorni le già deboli quotazioni della sterlina sono scese ulteriormente, arrivando a sfiorare la soglia di 1,4000 GBP/USD e, inoltre, aumentando il calo riscontrato nei confronti dell’euro con l’inaugurazione di nuovi minimi in area 0,81 EUR/GBP.

Le considerazioni che è possibile formulare da quanto sopra sono abbastanza coerenti con lo scenario evolutivo per quanto concerne l’arretramento contro dollaro, ma hanno stupito un po’ per quanto concerne la dimensione del calo contro euro, probabilmente eccessiva poiché amplificata dalla forza che la moneta unica sta dimostrando nei confronti del dollaro (e dunque, in tal senso, si tratta di una flessione eccessiva ponendo come riferimento i dati fondamentali usciti).

Ad ogni modo, nonostante le pre-avvertenze di cui sopra, ci sembra chiaro che i rischi tuttavia rimangono verso il basso, soprattutto se non vi saranno sviluppi favorevoli sul tema Brexit (in tal senso, sono invero ben poco probabili nel breve). In tal proposito, qualche giorno fa sono stati pubblicati due nuovi sondaggi che non hanno fornito esiti omogenei. Da una parte il sondaggio ICM ha visto prevalere i favorevoli a restare nell’UE, dati in precedenza in svantaggio (la loro percentuale può vantare un margine del + 2 per cento, contro precedente svantaggio del – 2 per cento). Dall’altra parte il sondaggio YouGov ha invece registrato un calo di tale margine, che è passato dal + 3 per cento al + 1 per cento.

Insomma, come risulta evidente dallo scenario sopra tracciato, dai sondaggi continua a non emerge una preferenza chiara per l’una o per l’altra opzione. Tuttavia, riteniamo che i sondaggi siano parzialmente penalizzanti per i favorevoli alla permanenza nell’UE, essendo stati entrambi condotti dopo gli attentati di Bruxelles e, dunque, scontando l’impressione che un’uscita dall’UE possa condurre a un rafforzamento della sicurezza interna e della gestione delle frontiere.

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