Il petrolio chiude con un piccolo storno dopo il rialzo della scorsa seduta. La performance settimanale del greggio rimane comunque ampiamente positiva per la prima volta da tre settimane (+6 per cento), dopo la crescita del 4 per cento registrata nella giornata di giovedì a seguito di un calo delle scorte di greggio inaspettata negli USA.
A livello strutturale i due principali produttori di greggio, l’Arabia Saudita e la Russia, hanno raggiunto un accordo volto alla stabilizzazione del mercato petrolifero. Tuttavia, su tale intesa – che se accertata rappresenterebbe un potente segnale di stabilizzazione dell’intero comparto, essendo la Russia il principale player extra OPEC, e l’Arabia Saudita il membro OPEC con la maggiore voce in capitolo – vi sono ancora numerose ombre, e niente lascia presagire che vi possa essere una strada troppo facile da percorrere.
Ricordiamo in tal proposito che OPEC e membri extra Cartello si riuniranno informalmente in Algeria il 26-28 settembre, e che in le attese non sono certamente positive mentre gli operatori ripongono maggior fiducia nel meeting OPEC di Vienna in calendario a novembre.
A nostro giudizio, è effettivamente possibile che nella riunione quasi imminente di Algeri non vi sia un nulla di fatto, e non solo perché il contesto non è quello formale, bensì perché le negoziazioni “informali” tra i vari Paesi dentro e fuori l’OPEC non sono così avanzate da poter permettere uno sbilanciamento in tal senso. Migliori sono invece gli auspici per quanto concerne l’OPEC di Vienna in programma nel mese di novembre: in quell’occasione potrebbero emergere delle notizie più rassicuranti sul petrolio, e sulla stabilizzazione del suo mercato di riferimento.