Stando agli ultimi dati pervenuti, emerge che la spesa personale dei consumatori degli Stati Uniti a marzo è rimasta invariata, ma in termini reali è comunque aumentata di 0,3 per cento su base mensile, dando così delle indicazioni piuttosto ottimistiche per i consumi in primavera, dopo la delusione del primo trimestre 2017 (+0,3 per cento t/t ann.), che a sua volta è stata determinata principalmente dalla debolezza di gennaio e di febbraio.
Tra gli altri dati in materia, notiamo come il reddito personale sia in rialzo di 0,2 per cento mese su mese e che di 0,5 per cento mese su mese in termini reali. Il tasso di risparmio aumenta a 5,9 per cento da 5,7 per cento. Come atteso, i prezzi sono in calo, in linea con le indicazioni espresse dal CPI. Il deflatore registra una variazione di -0,2 per cento su base mensile e il core corregge di -0,1 per cento mese su mese (con la variazione annua in rallentamento a 1,6 per cento su base annua da 1,8 per cento su base annua). Il continuo miglioramento del mercato del lavoro dovrebbe mantenere la Federal Reserve sul sentiero di rialzi nonostante la debolezza (probabilmente in gran parte temporanea) dell’inflazione.
Per quanto invece concerne i dati sulla fiducia dei consumatori rilevata dalla University of Michigan ad aprile, il dato ha corretto a 97 punti da 98 punti, mentre le condizioni correnti calano a 112,7 punti da 115,2 punti, e le aspettative sono pressochè stabili a 87 punti da 86,9 punti. Le aspettative di inflazione sono invariate a 2,5 per cento sull’orizzonte a 12 mesi e a 2,4 per cento su quello a 5-10 anni. Il livello della fiducia è coerente con un’espansione dei consumi intorno al 3 per cento.