Al lavoro? Sappiamo tutti che la tendenza che si è diffusa da qualche tempo è che tutti siano sempre disponibili, con i telefoni cellulari costantemente nelle mani e l’accesso ai computer a tutte le ore del giorno e della notte. La domanda è dunque: quali sono gli effettivi orari d’ufficio? È ancora valido un confine netto tra orario di lavoro e tempo libero?
La risposta è che, in molti casi, non esiste una barriera certa.
I Millennial sono abituati al multitasking, fermandosi e avviando le loro attività in maniera molto variabile e repentina. Un minuto possono essere al lavoro su un progetto di gruppo, il prossimo possono fare un giro in bicicletta, e così via. Una tendenza non solamente imposta dalle aziende, quanto anche in grado di essere ricercata dagli stessi lavoratori, che ambiscono a coniugare al meglio il mix tra tempo lavorativo e tempo personale.
Insomma, laddove un tempo i genitori delle nuove generazioni vedevano il loro lavoro come qualcosa che dovevano fare sul luogo d’ufficio o di fabbrica, per poi uscire all’orario predefinito e cercare di dimenticarsi degli aspetti professionali, in realtà i Millennial spesso vedono il loro lavoro in maniera più liquida, tanto che l’idea di lavorare solo durante certe ore viene rivestita di poco, dato che sono abituati ad avere accesso a tutta la propria vita online in qualsiasi momento.
Naturalmente, i genitori delle giovani generazioni possono mettere in discussione le loro abitudini lavorative e l’impegno nei confronti della loro carriera quando li osservano alle prese con gli orari flessibili, un’abitudine che un tempo era difficilmente ammessa. La realtà è però che il loro ambiente di lavoro e le abitudini di lavoro sono molto diverse da quelli cui erano abituali 25 anni fa. Comprendere queste differenze può aiutare i genitori a cogliere un po’ più facilmente la natura della carriera del loro giovane figlio e, perché no, prepararlo al meglio al suo futuro.