Il finanziamento del terrorismo è un’attività che fornisce fondi per le attività terroristiche. Può riguardare fondi raccolti da fonti legittime, come le donazioni personali e i profitti da imprese e da organizzazioni caritatevoli, nonché da fonti criminali, come il traffico di droga, il contrabbando di armi e altri beni, la frode, il rapimento e l’estorsione.
I terroristi usano tecniche come quelle tipiche del riciclaggio di denaro sporco per sfuggire all’attenzione delle autorità e per proteggere l’identità dei loro sponsor e dei beneficiari finali dei fondi. Tuttavia, le transazioni finanziarie associate al finanziamento del terrorismo tendono ad essere di importo inferiore rispetto al riciclaggio di denaro, e quando i terroristi raccolgono fondi da fonti legittime, l’individuazione e il tracciamento di questi fondi diventano più difficili.
Per spostare i loro fondi, i terroristi utilizzano il sistema bancario formale, i sistemi informali di trasferimento di valore, il metodo più antico di trasferimento di beni, il trasporto fisico di denaro contante, oro e altri oggetti di valore attraverso vie di contrabbando.
Gli analisti delle istituzioni di controllo finanziario stanno peraltro scoprendo che nelle loro rivelazioni fino ad oggi, i fondi sospettati di essere utilizzati per il finanziamento di attività terroristiche vengono spostati dall’Italia attraverso i tradizionali centri bancari verso paesi con importanti centri finanziari, in quello che è probabilmente uno sforzo per nascondere la loro destinazione finale.
L’intelligence finanziaria svolge in tal senso un ruolo fondamentale nella lotta al finanziamento del terrorismo. Questa intelligence finanziaria viene utilizzata per assistere le indagini sul riciclaggio di denaro e sul finanziamento del terrorismo nel contesto di una più ampia varietà di indagini penali, in cui le origini dei presunti proventi del crimine sono legate al traffico di droga, alla frode, all’evasione fiscale, alla corruzione e ad altri reati.